
Una viticoltura mirata e dall’ approccio ecosostenibile


a pratica della viticoltura, se si va alla sua essenza, è un’espressione d’amore verso la natura. Come tutti i grandi sentimenti, anche questo è difficile da mettere in parole ed è più semplice e utile tradurlo attraverso le azioni, perché solo un rispetto quasi sacrale verso l’ambiente di produzione, alla lunga, dà alla luce grandi vini. Impegnarsi nella tutela non significa però limitarsi soltanto al proprio spazio di lavoro, perché agire significa contribuire, in senso pratico e tecnico, alla salvaguardia e alla sopravvivenza di un ecosistema ben più ampio.
Castello di Montepò, la conoscenza è tutto. Attraverso un uso razionale della tecnologia, si riesce a ottimizzare e contenere il lavoro nei vigneti, dove sono posizionati sette sensori collegati a due centrali madri esterne agli impianti produttivi. Grazie a essi, è possibile misurare valori come la temperatura, la pressione e l’umidità presente nell’aria e nel suolo, prevedendo fattori come le variazioni meteo, la direzione del vento, la sua intensità e la bagnatura fogliare (superiore e inferiore).
dati, raccolti in maniera istantanea, vengono poi incrociati tra loro per applicare le necessarie operazioni mirate in specifiche aree dei vigneti. I benefici di questo sistema preventivo, che migliora la gestione agronomica complessiva della Tenuta, sono immediatamente riscontrabili nel significativo risparmio di carburante utilizzato per movimentare trattori e mezzi agricoli, tra le principali cause d’inquinamento.
Attraverso l’aridocoltura, invece, viene razionalizzato l’utilizzo delle risorse idriche favorendo così un ulteriore risparmio energetico. L’acqua piovana, raccolta in vasche, viene trasportata al Castello di Montepò tramite un sistema di pozzi artesiani, per poi essere riutilizzata per irrigare gli orti e i giardini della Tenuta. La green attitude della famiglia Biondi Santi si riflette anche nel mantenimento della vegetazione che sorge intorno al Castello, come l’uliveto e il castagneto, a cui si aggiungono la cura dei boschi e la manutenzione dei sentieri per il passaggio a piedi, a cavallo o in bicicletta, monitorando di conseguenza il ciclo della flora e della fauna boschive.

a pratica della viticoltura, se si va alla sua essenza, è un’espressione d’amore verso la natura. Come tutti i grandi sentimenti, anche questo è difficile da mettere in parole ed è più semplice e utile tradurlo attraverso le azioni, perché solo un rispetto quasi sacrale verso l’ambiente di produzione, alla lunga, dà alla luce grandi vini. Impegnarsi nella tutela non significa però limitarsi soltanto al proprio spazio di lavoro, perché agire significa contribuire, in senso pratico e tecnico, alla salvaguardia e alla sopravvivenza di un ecosistema ben più ampio.

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ACastello di Montepò, la conoscenza è tutto. Attraverso un uso razionale della tecnologia, si riesce a ottimizzare e contenere il lavoro nei vigneti, dove sono posizionati sette sensori collegati a due centrali madri esterne agli impianti produttivi. Grazie a essi, è possibile misurare valori come la temperatura, la pressione e l’umidità presente nell’aria e nel suolo, prevedendo fattori come le variazioni meteo, la direzione del vento, la sua intensità e la bagnatura fogliare (superiore e inferiore).
Idati, raccolti in maniera istantanea, vengono poi incrociati tra loro per applicare le necessarie operazioni mirate in specifiche aree dei vigneti. I benefici di questo sistema preventivo, che migliora la gestione agronomica complessiva della Tenuta, sono immediatamente riscontrabili nel significativo risparmio di carburante utilizzato per movimentare trattori e mezzi agricoli, tra le principali cause d’inquinamento.
Attraverso l’aridocoltura, invece, viene razionalizzato l’utilizzo delle risorse idriche favorendo così un ulteriore risparmio energetico. L’acqua piovana, raccolta in vasche, viene trasportata al Castello di Montepò tramite un sistema di pozzi artesiani, per poi essere riutilizzata per irrigare gli orti e i giardini della Tenuta. La green attitude della famiglia Biondi Santi si riflette anche nel mantenimento della vegetazione che sorge intorno al Castello, come l’uliveto e il castagneto, a cui si aggiungono la cura dei boschi e la manutenzione dei sentieri per il passaggio a piedi, a cavallo o in bicicletta, monitorando di conseguenza il ciclo della flora e della fauna boschive.
UNA STORIA DEL VINO
Al Castello di Montepò, Jacopo Biondi Santi è stato capace di valorizzare tutte le grandi potenzialità di un territorio storicamente vocato alla produzione di uve d’eccellenza.